Prima di parlare di rinoplastica, è bene analizzare il concetto di bellezza. Un termine che, spesso, è al centro di luoghi comuni. “Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace” è una frase di cui molto si abusa. Esattamente come “L’amore è cieco”, o come “Non ci sono più le mezze stagioni”.
La bellezza oggettiva esiste?
Ma davvero non esiste la bellezza oggettiva? Davvero il bello è solo soggettivo? È certamente vero che individui diversi hanno, in merito alla bellezza, punti di vista differenti. Ma è altrettanto vero che una bellezza oggettiva esiste, ed è quella che tutti riconosciamo.
Pensiamo alle modelle di Victoria’s Secret: magari a qualcuno potranno non piacere, ma nessuno può dire che siano poco attraenti.
Cosa c’entra con la rinoplastica? C’entra per merito… della scienza! Numerose ricerche hanno dimostrato che il bello oggettivo è diffuso, molto più di quel che si crede. Gli adulti e gli adolescenti sanno distinguere il bello. E, secondo alcuni studi, anche i neonati sarebbero attratti dalla bellezza. L’esperimento di Langlois sembra dimostrarlo: nel 1987, ad un gruppo di neonati sono state mostrate immagini di persone belle e immagini di persone meno attraenti. Si osservò che i neonati rivolgevano lo sguardo prevalentemente verso le prime, e restavano a guardarle per un periodo di tempo maggiore. Cosa vuol dire? Che la capacità di riconoscere il bello si manifesta in età molto precoce.
Intorno al settimo mese, quando i bambini iniziano a conoscere i visi e si confrontano con volti dai tratti molto marcati (come quelli di alcuni adulti o degli anziani), è infatti molto frequente che reagiscano con il pianto, cosa che non succede quando vedono invece un altro bimbo. Altri studi (mcCabe 1988) hanno evidenziato poi come padri e madri di neonati rispondano in maniera più solerte verso figli attraenti, e come i neonati meno attraenti siano esposti ad un maggior rischio di abusi e ad una risposta maggiormente negativa da parte dei genitori. Un’evidenza molto triste, senza ombra di dubbio.
La bellezza, un vantaggio competitivo
Che la bellezza garantisca un vantaggio competitivo rispetto a chi non la possiede è un fatto ormai acclarato.
La bellezza influenza le relazioni interpersonali, ma non solo: le persone belle vengono considerate più competenti in ambito lavorativo, più intelligenti in ambito scolastico e dotate di maggiore leadership. Nel 1974, Dion dimostrò persino come un reato commesso da un delinquente “bello” venga giudicato meno severamente rispetto a quello stesso reato compiuto da un individuo meno attraente.
La frase “Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace” non trova quindi il riscontro che la cultura popolare le attribuisce.
La bellezza nella chirurgia plastica
La chirurgia plastica non può creare la bellezza assoluta, ma solo copie di bellezza.
Pensiamo alla rinoplastica. Gli studi si sono concentrati sull’identificazione di quei criteri capaci di definire un bel naso. Una volta stabiliti, una volta definite le dimensioni ottimali e gli angoli che fanno di un naso un naso “bello”, si è provveduto a creare tecniche chirurgiche capaci di ricreare quegli elementi di armonia. Il risultato? L’ideazione di una tecnica, la rinoplastica, che consente di convertire un grosso naso dal gobbo pronunciato in un naso piccolo e proporzionato al viso.
Il naso realizzato da un chirurgo plastico non ha criteri di originalità (se non minimi, legati alla sensibilità individuale del chirurgo): attenendosi alle regole stabilite, saprà essere migliore del naso “naturale”. Ma è proprio il suo non essere un’invenzione, il suo pregio: un naso realizzato con la rinoplastica è un naso come in natura lo si potrebbe avere.
Spesso ai chirurghi plastici piace definirsi artisti, compararsi a pittori o scultori che lavorano sul corpo modellandolo come fosse creta. La verità è che, più che da artisti, il nostro è un lavoro di ingegneria. Ogni intervento chirurgico deve essere pianificato, e meno dettagli si lasciano al caso migliore sarà il risultato estetico che potremo ottenere. Un aspetto fondamentale, questo, soprattutto quando si parla di rinoplastica: il naso è il centro del volto, è ciò che cattura lo sguardo. E deve essere realizzato con chirurgica pazienza.
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